Smartphone alla guida: la Polizia Stradale chiede il ritiro della patente

Lo smartphone è ancora la prima causa di incidente stradale. La Polizia Stradale insiste sulla richiesta di ritiro immediato della patente per chiunque utilizzi il telefono durante la guida

ritiro patente smartphone e guida

L’utilizzo dello smartphone alla guida per parlare, guardare video o rispondere ai messaggi, resta oggi la principale causa di incidente stradale. Le case automobilistiche stanno, infatti, provando a risolvere o quantomeno a ridurre la problematica, grazie all’installazione nel veicolo di utili sistemi vivavoce utilizzabili collegando lo smartphone via bluetooth, che permettono di rispondere al telefono, rifiutare chiamate, conversare o ascoltare messaggi, senza dover utilizzare le mani e senza distogliere lo sguardo. Anche diverse società e compagnie assicurative stanno immettendo sul mercato sistemi innovativi che consentono di silenziare le notifiche mentre si è alla guida o applicazioni mobile che premiano l’utente a seconda dei km percorsi in auto senza utilizzare il telefono, trasformando questi km in punti per ottenere buoni, promozioni o partecipare ad estrazioni a premi. Persino gli assistenti vocali come Google Assistant o Siri di Apple vanno in questa direzione, dando la possibilità agli automobilisti di rivolgere direttamente a loro ogni domanda, attraverso il vivavoce e senza maneggiare il telefono, per ricevere informazioni su percorsi stradali, punti di interesse, effettuare chiamare o inviare sms.

Tutto questo rappresenta sicuramente un passo avanti, ma il problema va risolto ancora più alla base ovvero sensibilizzando i guidatori sulla necessità di evitare ogni rischio di distrazione causato dall’uso improprio del telefono, in modo da prevenire gli incidenti e salvaguardare la propria e l’altrui incolumità.

Nella città di Bolzano, il sindaco ha avviato una campagna di sensibilizzazione, installando dei para-testa fucsia intorno ai pali della luce o ai cartelli stradali, per evitare spiacevoli urti alle persone che camminano guardando il cellulare, senza rendersi conto degli ostacoli che durante il percorso. Questa può sembrare una estremizzazione, ma è il metro di paragone per far comprendere come lo smartphone possa incidere sui comportamenti delle persone se usato scorrettamente e di come aumenti il nostro livello di disattenzione.

Secondo i dati raccolti da Istat, nel 2017 sono aumentati gli incidenti stradali, di cui 35.000 su 223.000 provocati dall’uso dello smartphone alla guida. In pratica uno incidente su cinque, un numero più alto persino di alcolici e stostanze stupefacenti. Inoltre, nello stesso anno sono state commesse 65.104 infrazioni a causa dello scorretto uso dello smartphone alla guida per il mancato utilizzo di viva voce o auricolari. A fare le spese di tutto questo sono soprattutto i giovani, infatti, tre vittime su dieci hanno meno di trent’anni. Il Presidente di ASAPS (Associazione Amici della Polizia Stradale), Giordano Biserni, nell’ambito di una conferenza tenutasi qualche mese fa sul tema, ha infatti dichiarato che la pericolosità dell’uso del cellulare al volante è altissima, basti pensare che 7 secondi impiegati per rispondere ad un SMS, viaggiando a 50 Km/h sono l’equivalente di percorrere al volante 100 metri al buio (un messaggio di 10 secondi sono 300 metri percorsi senza guardare la strada a occhi bendati). Una situazione che diventa ancora più pericolosa in autostrada, dove la velocità di guida è sicuramente più elevata.

Secondo il rapporto sulla sicurezza stradale realizzato da Dekra si stima che il 75% degli automobilisti italiani utilizzino più o meno frequentemente il cellulare per scopi non strettamente legati all’attività di guida: parlare al telefono, inviare messaggi in chat o condividere post sui social network.

Questi i motivi per cui l’ASAPS chiede un inasprimento delle regole del Codice della Strada, proponendo il ritiro immediato della patente in caso di utilizzo di smartphone alla guida. Oggi, infatti, l’articolo 173 del Codice della Strada impone il divieto di tenere lo smartphone in mano mentre si è alla guida e vieta la possibilità di parlare, chattare, controllare SMS o email o farsi selfie. Consente solo l’utilizzo di apparecchi vivavoce o auricolari, purché il conducente abbia capacità uditive ad entrambe le orecchie e non debba utilizzare le mani per attivare o disattivare tali dispositivi.

La sospensione immediata della patente attualmente è prevista a seconda della gravità di reato commesso e va da un minimo di 3 mesi ad un massimo di 6 mesi, e in caso di incidente si aggiunge il sequestro amministrativo del dispositivo. Le multe per chi non rispetta le regole ammontano a cifre tra i 161 euro e 646 euro, a seconda dell’infrazione, e la detrazione di 5 punti sulla patente; la sospensione oggi avviene solo in caso di recidiva entro i due anni di tempo.

L’ASAPS dichiara che: “nel mondo digitale e iperconnesso in cui viviamo, purtroppo è quotidiana l’immagine di chi invia sms, chatta su whatsapp, controlla il profilo Facebook, si fa un selfie, mentre è al volante. Distrazioni che spesso si pagano care, anche con la vita. È la sbornia del Terzo Millennio, un fenomeno in espansione geometrica, ora prima causa di morte e feriti sulle strade italiane”.

La Polizia Stradale propone, quindi, in aggiunta a quanto già previsto dal Codice della Strada, il ritiro immediato della licenza di guida, senza dover attendere la recidiva del reato nell’arco dei due anni.

La revoca automatica della patente oggi è legittima invece solo nei casi di condanna per reati stradali aggravati dallo stato di ebbrezza o di alterazione psicofisica per l’assunzione di droghe. Ecco perché lo scorso febbraio Santo Puccia, primo dirigente della Polizia Stradale, in audizione alla commissione Trasporti della Camera, ha affermato che oggi la principale causa degli incidenti stradali è proprio la distrazione provocata dall’uso improprio di smartphone e di altri dispositivi alla guida e sarebbe pertanto necessaria una modifica che consentisse il ritiro della patente alla prima violazione, anche perché ancora troppo complesso il sistema per tenere traccia delle recidive e l’aggiornamento dei punti che spesso avviene in ritardo. La sospensione della patente in caso di recidiva, infatti, si è mostrata fino ad oggi poco efficace in termini di deterrenza. Modificare la normativa, sarebbe, quindi, di grande aiuto dal punto di vista della prevenzione. Purtroppo si tratta di una trasgressione diffusissima e difficile da contrastare. Per questo lo spauracchio del ritiro della patente alla prima violazione potrebbe risultare più efficace.

La proposta presentata in Parlamento da Polstrada prevede non solo la sospensione immediata della patente già alla prima infrazione e non solo in caso di recidive, ma anche una multa salata fino a 1.200 euro, in modo da estirpare alla radice queste cattive abitudini dei guidatori. “La modifica normativa che pone la possibilità di procedere alla sospensione e quindi contestualmente al ritiro della patente già alla prima violazione è di grande aiuto dal punto di vista della prevenzione e per educare in maniera più efficace gli utenti della strada”. – dichiara Puccia.

Ma a quanto pare questa modifica al momento non è così semplice, già lo scorso anno la Commissione Trasporti aveva proposto un emendamento alla legge di Bilancio 2018 sull’articolo 173 del Codice della Strada che riguardava proprio l’uso improprio dei telefoni cellulare alla guida. Questa iniziativa però era stata poi cassata in Commissione Bilancio.

Secondo i dati a cosa corrisponde l’utilizzo del telefono alla guida? 

  • Un selfie distrae per più di 14 secondi
  • Guardare i social in auto per 20 secondi equivale a percorrere 5 campi di calcio al buio
  • Chi usa lo smartphone alla guida ha un rischio 4 volte più alto di fare un incidente
  • I tempi di reazione alla guida mentre si usa il telefono sono inferiori del 50%
  • Per frenare o fermare il veicolo mentre si parla al telefono occorrono 39 metri, invece degli 8 che servono se si usano auricolare o vivavoce
  • Usare il dispositivo elettronico abbassa la soglia di attenzione rendendola simile a quella di un guidatore con il tasso alcolemico di 0,8 g/litro, al di sopra quindi del limite consentito di 0,5.
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