Esame di guida… Quando il gioco si fa duro.

Consigli e strategie per affrontare al meglio l’esame pratico della patente B.

Esame di guida... Quando il gioco si fa duro.

Se avete superato i quiz ministeriali e dunque, l’esame di teoria della patente b, è quasi fatta! Manca davvero poco al momento in cui sarete liberi di guidare la vostra auto in qualunque momento voi lo desideriate. Insomma, dopo molte ore di studio ed esercitazione sui quiz, non vi resta che affrontare l’ultima tappa del vostro percorso per prendere la patente, ovvero superare l’esame pratico per la patente b.

 

Quando sostenere l’esame di guida

La normativa italiana prevede attualmente che, per sostenere l’esame pratico della patente, si debba essere necessariamente maggiorenni. In passato invece vigeva la norma secondo la quale potevano accedere all’esame di guida soltanto i candidati di età superiore a 18 anni e 1 mese.
Se si supera l’esame patente teorico si acquisisce il cosiddetto “foglio rosa”, ovvero l’autorizzazione all’esercizio della guida accompagnata, per le esercitazioni da effettuare con il proprio istruttore, e ugualmente con chi si è scelto come tutor. La prova pratica di guida può essere sostenuta dopo un mese dalla data del rilascio del foglio rosa (art. 121). Ricordiamo inoltre che tale autorizzazione ha una validità di 6 mesi.

 

Prepararsi a sostenere l’esame di guida

Nei giorni che precedono l’esame di guida è bene allenarsi il più possibile. Imparare a guidare un’automobile non è una cosa facile, ma è sicuramente più avvincente dello studio teorico del ‘Codice della Strada’ e delle esercitazioni sui quiz. In alcuni casi, l’esame pratico della patente potrebbe essere molto più complesso di quello teorico, ma anche qui l’unica strada da percorrere è l’esercizio. Se si è iscritti a un’autoscuola, è possibile essere seguiti nelle guide dall’istruttore, apprendendo gradualmente confidenza con il mezzo. Se invece si sta affrontando la prova come privatista è indispensabile cercare un amico o un familiare in possesso di una patente valida da almeno dieci anni e che sia disponibile a seguire le vostre esercitazioni con costanza e dedizioni. Aldilà che ci si eserciti Maggiore sarà l’esercizio, tanta più alta sarà la percentuale di successo. Guidando molto si acquisiscono sicurezza e dimestichezza con i dispositivi dell’auto, conseguendo lentamente i requisiti che contrassegnano un bravo automobilista: responsabilità, concentrazione e prudenza. Evidenziamo che è importante esercitarsi anche in condizioni atmosferiche non ottimali, il giorno dell’esame potrebbe diluviare o esserci il sole, non è possibile prevedere le condizioni meteorologiche, ma è auspicabile essere pronti ad affrontare ogni evenienza con un sorriso.

 

Sostenere l’esame guida da privatista

Come già riportato, il privatista può preparare autonomamente solo l’esame di teoria, mentre per svolgere l’esame di guida vi è l’obbligo di iscrizione in un’autoscuola; proprio per adempiere alle 6 lezioni di guida obbligatoria con un istruttore autorizzato. E’ importante sapere che l’esame di guida deve necessariamente essere fatto con una macchina a doppi comandi e un istruttore a bordo, ciò impone al privatista, che abbia superato l’esame teorico e ritirato il foglio rosa di: pagare un bollettino in più per modificare tale foglio, che passerebbe da privatista ad autoscuola; trovare una zona adatta, con strade poco trafficate per le prove di guida; procurarsi un’automobile idonea all’esame patente. Il foglio rosa, dunque, sarà sottratto al privatista per qualche giorno, fino alla stampa di quello nuovo. Oltre alle lezioni di guida obbligatorie con l’istruttore è opportuno esercitarsi molto indipendentemente, con la persona fidata e paziente che si è scelta come tutor.

 

Patente b: l’esame pratico

Il conseguimento del foglio rosa consente al candidato la prenotazione dell’esame di guida in una delle sessioni disponibili. La normativa vigente prevede che la prova sia sostenuta con un’auto dotata di doppi comandi, alla presenza di un istruttore e di un esaminatore. Quest’ultimo potrebbe porre al futuro automobilista domande su temi di ordine generale, quali il significato delle spie presenti sul quadro, e la verifica del funzionamento dei principali dispositivi, tra i quali il clacson, i fari e gli indicatori di direzione. Alle stesse domande è indispensabile rispondere con lucidità e fermezza.

 

Chi ben comincia è già a metà dell’opera

Una delle cose fondamentali da cui partire, sono le procedure base della sicurezza stradale. Il candidato, prima di eseguire la partenza, dovrà dimostrare all’esaminatore la sua abilità nel prepararsi a una guida sicura. Egli dovrà regolare il sedile in base alle proprie caratteristiche fisiche, allacciare le cinture di sicurezza, sistemare la posizione degli specchietti e controllare la chiusura delle portiere. Svolgendo queste azioni con naturalezza ci si sentirà carichi, padroni della situazione e soprattutto pronti per partire.

Accendendo il motore si darà inizio alla prova, che dovrebbe durare circa mezz’ora. L’esaminatore vaglierà le capacità dell’aspirante guidatore nel: coordinare frizione, freno e acceleratore alla partenza; muoversi nel traffico, rispettando le precedenze e i segnali stradali; eseguire diverse manovre casuali o su richiesta specifica.

 

Come si svolge l’esame di guida

Nello specifico, al candidato si chiederà di eseguire alcune manovre, di cui almeno due a marcia indietro. Tra le richieste potrebbero emergere: l’inversione del veicolo, ricorrendo sia alla marcia in avanti sia alla marcia indietro; la marcia indietro in linea retta o con svolta a destra o a sinistra; il parcheggio, ovvero l’entrata e l’uscita dallo spazio scelto per lo stesso; la frenata di precisione rispetto a un punto di arresto programmato.

 

Esame di guida: manovra di parcheggio

Nel valutare la manovra di parcheggio l’esaminatore potrebbe chiedere al candidato di mostrargli il parcheggio: a spina di pesce (in parallelo); a L o obliquo (necessario quando ci sono i parcheggi ‘a pettine’); a S (in retromarcia); in piano o in pendenza.

Farsi prendere dall’ansia non faciliterà la riuscita della performance, occorre invece ricordarsi che per ogni parcheggio è fondamentale: mettere la freccia prima di parcheggiare e anche quando si esce dal parcheggio; evitare di girare il volante a macchina ferma; dosare la frizione per avanzare molto lentamente; finire la manovra di parcheggio con le ruote della macchina diritte.

La buona notizia è che se il candidato ha superato correttamente la prova gli sarà immediatamente rilasciata la patente di guida, che dovrà firmare sul momento.

 

Ansia esame guida… no problem

E’ risaputo che il panico e l’ansia siano nostri potenti nemici in ogni circostanza, possono ostacolare il nostro studio e soprattutto la nostra performance durante l’esame di guida della patente. Per questo motivo è fondamentale sostenere la prova pratica, solo quando ci si sente veramente sicuri, eliminando dalla mente pensieri negativi e paure immotivate. L’ansia, infatti, è un’emozione che si prova quando si è di fronte a una potenziale minaccia, in altre parole è la paura che possa accadere qualcosa di brutto. In questo senso vi suggeriamo alcune dritte per tranquillizzare la nostra mente e concentrarsi sull’obiettivo da raggiungere:

  • non scoraggiarsi di fronte alle critiche dell’istruttore durante le esercitazioni di guida, ma cogliere i suoi consigli tenendoli ben in mente il giorno della prova;
  • eliminare dalla mente l’idea che l’esaminatore voglia e possa deliberatamente ostacolarci, poiché egli è solo un tecnico addetto ad assegnare la patente di guida;
  • non ascoltare le critiche e i luoghi comuni degli amici e/o conoscenti che sono stati bocciati. In molti casi si delega la responsabilità dei propri fallimenti agli altri, perché non si ha il coraggio di ammettere i propri errori;
  • esercitarsi a portare a bordo anche due persone, per abituarsi alla condizione in cui ci si troverà il giorno dell’esame;
  • avere fiducia in se stessi, convincendosi che l’esame pratico è una guida come un’altra e l’esaminatore vi chiederà di rifare cose che voi avrete già fatto almeno due volte.

Nel caso in cui foste colpiti dal panico il giorno dell’esame, fermatevi dunque cinque secondi e fate un lungo respiro, provate a riflettere sulle nostre considerazioni l’ansia si placherà.

 

Errori esame di guida: il numero non conta

A differenza di quanto avviene per i quiz, per i quali si ha la certezza che al quinto errore si è bocciati, per l’esame di guida il numero degli sbagli non conta. La cosa fondamentale per l’esaminatore è la gravità dell’errore commesso, in base alla quale lo stesso dovrà decidere se il candidato può essere idoneo o meno alla guida.

 

Consigli per evitare di essere bocciati all’esame di guida

  1. Rispettare le precedenze, tenendo a mente che, se inserendosi sulla strada si fa rallentare un altro veicolo in arrivo è da considerare mancata precedenza;
  2. Girare la testa prima di inserirsi in strada, limitarsi a guardare solo gli specchietti è considerato rischioso;
  3. Dare sempre la precedenza ai pedoni;
  4. Non cambiare improvvisamente corsia, perché ci si è resi conto di essere nella direzione sbagliata (meglio rimanere dove si è senza spostarsi);
  5. Non varcare le linee continue e non circolare sulle isole di traffico;
  6. Guardare sempre gli specchietti prima di fare una svolta, usando sempre l’indicatore di direzione per segnalare la manovra agli altri automobilisti;
  7. Essere padroni del mezzo, evitando l’intervento dell’istruttore sui comandi.

 

Bocciati all’esame di guida

In caso di bocciatura è possibile ripetere l’esame di guida, a distanza di un mese e un giorno. Se il foglio rosa è ancora valido, in questo periodo, è auspicabile esercitarsi il più possibile senza arrendersi o drammatizzare. La bocciatura all’esame di guida è semplicemente la constatazione di non essere ancora del tutto pronti a guidare un’automobile. Concedendosi un po’ di tempo in più per le esercitazioni di guida potreste acquisire la giusta padronanza del mezzo, e ammettere voi stessi che ancora non eravate pronti a guidare da soli.

La brutta notizia è che in caso di doppia bocciatura sarete costretti a ripetere nuovamente tutti i versamenti, replicando tutta la procedura per ottenere la patente b, compreso l’esame teorico.

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