È in aumento l’hacking delle auto smart?

Le connected car dominano la scena: quasi tutte le nuove vetture hanno un computer di bordo iperconnesso che permette di usare il navigatore, telefonare, ascoltare musica e molto altro ancora. Saliamo in auto e con un solo clic colleghiamo il nostro smartphone alla vettura fornendo, inevitabilmente, l’accesso ai nostri dati. Ma cosa comporta tutto ciò?

Secondo alcuni studi la violazione della privacy non è il problema più grave che potremmo dover affrontare: è in aumento l’hacking su questa tipologia di vetture. Uno studio sulle auto smart di ExpressVPN mette in evidenza come gli hacker possano accedere ai dati a causa di elevate falle di sicurezza. Secondo lo studio il 68% delle case automobilistiche analizzate ha un record di tracciamento negativo, evidenziando problematiche di fughe di dati ma anche possibilità di violazioni e hackeraggi.

Mercato delle smart car e hackeraggio

Se nel 2022 si è parlato di un aumento del valore del settore fino a 153.60 miliardi di dollari è altrettanto vero che i riflettori sono stati puntati sulla CyberSecurity. Non si tratta di un tema caldo che riguarda solamente gli ambienti professionali, le aziende o gli smartphone e tutto ciò che si collega ad internet.

Le auto di ultima generazione sfruttano la connettività non solo per fornire informazioni di navigazione, mappe, musica e gestione app ma anche servizi cloud, tantissime altre web application, una diagnostica da remoto e sistemi di entertainment di varia tipologia. Se da una parte hanno evitato agli utenti multe salate per l’utilizzo dello smartphone alla guida, è altrettanto importante non minimizzare i reali problemi di sicurezza che emergono dalle analisi dei professionisti del settore.

Car hacking: cos’è e quali sono i settori più a rischio

Come sempre nel mondo tech, quando nasce un fenomeno si parla subito di neologismi e termini specifici: la violazione di sistemi informatici legati alla raccolta dati delle vetture smart sono state definite come attività di car hacking.

Secondo un’analisi condotta da esperti, ad essere maggiormente esposti tra i 250 milioni di veicoli attualmente connessi sono tutte le connessioni wi-fi e bluetooth che vengono impiegate per i navigatori e i controlli da remoto. Altrettanto colpiti sono i cruise control adattivi e il sistema di frenatura automatica di emergenza che, come si può ben capire, può causare una falla di sicurezza enorme.

Il fenomeno però non si limita all’auto colpita: sembrerebbe che gli hacker esperti, una volta penetrati, siano in grado di interconnettersi con altri veicoli, creando una vera e propria catena di violazioni.

Il car hacking è un rischio reale?

I casi di car hacking sono un aumento: dall’epocale falla del sistema di Car2go del 2019, con cui gli hacker hanno rubato oltre 100 auto luxury e una quantità di dati personali importanti la situazione non è migliorata.

Ad oggi l’Europa ha stanziato 450 milioni di euro per finanziare dispositivi per la sicurezza informatica a bordo di queste vetture, e sono numerosi gli interessi dietro a questo progetto che coinvolge tutti.

Insomma, l’hackeraggio non vuole interessare solamente smartphone e computer ma può riguardare persino le auto. Chiaramente, maggiore è il numero di smart car in circolazione e maggiore è l’interesse dei malintenzionati nel provare a violare il sistema.

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