Assicurazione auto cointestata: tutto ciò che c’è da sapere

L’assicurazione auto cointestata è quella che vede coinvolti due soggetti, entrambi proprietari, come certificato l’attestato di proprietà che vede la scrittura di entrambi i nomi. L’auto, in sintesi, risulta di proprietà di due persone, e non di una. Tale procedura viene fatta solitamente nell’ambito dello stesso nucleo familiare, per cercare di ottimizzare tutti i benefici della Legge Bersani. Ma siamo sicuri che sia sempre la scelta migliore? Come sempre nella vita, questo tipo di polizza auto presenta vantaggi e svantaggi; andrà perciò valutata al meglio a seconda di quello che si vuole ottenere e della situazione della singola persona. In questo articolo cercheremo di fare un’analisi completa di tutte le variabili da considerare, per essere preparati nella nostra scelta, che sarà consapevole e senza sorprese indesiderate.

Un libretto, due proprietari

Un’auto cointestata, come abbiamo accennato contempla due proprietari. In genere viene fatta questa scelta quando il veicolo viene ereditato o si vogliono dividere le spese. In ogni caso, l’auto cointestata comporta un insieme di diritti e doveri, vediamo quali:

  • Le decisioni dell’auto riguardano entrambi i proprietari, che hanno pari diritti.
  • In caso di vendita del mezzo è necessario che ci siano le firme di entrambe le persone. Il singolo dispone solo delle proprie quote e, qualora l’altro proprietario non fosse d’accordo, si limita alla vendita della sua parte. Eventuali modifiche vanno apportate al certificato di proprietà o al foglio complementare originale. L’Imposta Provinciale di Trascrizione raddoppia.

La cointestazione di un mezzo può avvenire, quindi non solo nel caso di persone del medesimo nucleo familiare, ma anche, ad esempio, tra amici. Prima di fare un passo simile è importante, quindi, essere sicuri, perché si tratti di un investimento importante e, come nel matrimonio, sarà importante andare d’accordo. Anche per quanto riguarda la gestione dell’assicurazione.

La formula Bonus Malus

La normativa italiana in fatto di polizze moto e auto è strutturata secondo la formula Bonus Malus, ovvero in classi di merito, per un totale di 18. La fascia più alta, la 1, è riservata ai guidatori più esperti mentre la diciottesima riguarda le persone che sono maggiormente soggette a incidenti; questi i due estremi. La classe di partenza abituale è la quattordicesima, detta anche Classe Universale: è quella fascia in cui si viene inseriti automaticamente alla stipula della prima assicurazione.

Le tariffe da una fascia all’altra sono molto diverse: il sistema è così concepito per stimolare la massima attenzione alla guida da parte delle persone. Ogni anno la persona può salire o scendere a seconda del numero degli incidenti contratti. Se il comportamento è stato virtuoso si guadagneranno due classi di merito; nel caso di un sinistro si scenderà di due posizioni.

L’intestatario dell’assicurazione riceve la comunicazione della situazione relativa alla propria classe di merito intorno allo scadere della polizza assicurativa, circa 30 giorni prima. Il documento in questione altro non è che l’attestato di rischio, in cui vengono dichiarati i sinistri contratti negli ultimi cinque anni, la classe di contribuzione per quanto riguarda l’assicurazione e, generalmente, quella corrispondente tra le 18 predefinite.

Nota: qualora si cambiasse compagnia assicurativa non è necessario cominciare da capo. In un mercato libero come quello attuale, in cui è possibile cambiare ogni anno l’ente assicurativo di fiducia, le classi di merito sono comuni alle diverse aziende.

La ricerca della miglior classe di merito

Per cercare di avere una classe di merito più bassa e quindi con preventivo inferiore, qualora fosse possibile la persona cerca di appoggiarsi alla Legge Bersani, soprattutto nel caso di un neopatentato (ovvero un guidatore che possiede una patente B o C da meno di 3 anni). Il Decreto Bersani, che deve il suo nome all’allora ministro dello sviluppo economico, prevede che l’auto possa usufruire del medesimo premio assicurativo di una persona dello stesso nucleo familiare. Si tratta quindi di un genitore o di un fratello, che presentano generalmente classi di merito più alte e quindi costi inferiori.

Per poter usufruire di tale agevolazione non basta essere parenti, è necessario che il familiare sia inserito nello stesso stato di famiglia, ma attenzione: se i figli inseriti nello stato di famiglia sono due, solo uno potrà usufruire dei vantaggi assicurativi predisposti dal decreto.

La Legge Bersani è un modo per poter avere una condizione di partenza più favorevole ma il guidatore, qualora in seguito decidesse di formare un nucleo familiare autonomo e uscisse dallo stato di famiglia contemplato dalla norma, si troverà a dover partire comunque dalla classe di merito numero 14 (e a farsi piano piano quel percorso di esperienza che dà diritto a un’assicurazione dal costo inferiore).

Quando conviene l’assicurazione cointestata

Come abbiamo accennato, la Legge Bersani comporta numerosi vantaggi. Le sue condizioni sono applicabili, in caso di auto cointestata, solo qualora i due contraenti si trovino nello stesso nucleo familiare, non ci stancheremo mai di ripeterlo. L’assicurazione cointestata di suo agisce facendo un’analisi delle esperienze precedenti dei due guidatori e procede nel preventivo guardando la persona con meno esperienza e quindi la classe di merito più alta. Questo significa che, nel caso l’auto fosse cointestata tra amici, aventi stati di famiglia separati, il Decreto Bersani non potrà entrare in vigore e la classe di merito considerata sarà quella del guidatore più a rischio, come abbiamo accennato la più alta.

Quindi, senza l’applicazione della Legge Bersani, se i proprietari sono padre (con ad esempio una classe di merito di tipo 1) e figlio neopatentato (con una classe di partenza quale la 14), la polizza assicurativa cointestata opterà per considerare la classe di merito più bassa, in questo caso la quattordicesima. Per questo motivo è molto importante analizzare se si può applicare effettivamente il Decreto prima di procedere.

C’è un caso in cui l’assicurazione cointestata può rivelarsi vantaggiosa, quello in cui, la persona esce dal nucleo familiare e l’altro guidatore, quello con la classe di merito più alta, rinuncia formalmente alla propria classe di merito; questo sempre nell’ambito della Legge Bersani applicata alla polizza cointestata. In tal modo, il figlio neopatentato dell’esempio precedente può ereditare le condizioni del genitore e i suoi benefici.

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