Vedere una targa su un’auto oggi è la normalità, ma non è sempre stato così. Come sono nate e l’Italia quando ha introdotto le targhe sulle auto? Scopriamolo in questo articolo.
Era il 14 Agosto 1893 quando a Parigi venne emessa un’ordinanza che obbligava ogni auto circolante in città ad avere una targa metallica. Questa data segna una tappa fondamentale nella storia dell’industria automobilistica: l’emissione di un’ordinanza a Parigi che richiedeva l’installazione di targhe metalliche su ogni veicolo circolante in città. Da quel giorno, le targhe automobilistiche hanno guadagnato un ruolo cruciale sulla strada, diventando un simbolo di identificazione e regolamentazione. Nel 2023, celebriamo il 130º anniversario di questo importante elemento, un traguardo che ha segnato l’inizio dell’era della motorizzazione e della sua regolamentazione.
L’evoluzione delle targhe auto: dalle origini alla forma attuale
La Francia fu pioniera di molti stati nell’introduzione delle targhe auto, come la Germania nel 1896, gli Stati Uniti nel 1901 e l’Italia con il Regio Decreto del 23 gennaio 1898.
L’evoluzione delle targhe italiane ha continuato con l’istituzione di regolamentazioni che imponevano l’uso di targhe comunali per i velocipedi e, per le automobili, l’obbligo di mostrare una targa con il nome del proprietario e il numero di licenza comunale. Inizialmente dipinte a mano, le targhe dovevano essere realizzate in metallo e mostrare il nome della Provincia e il numero della licenza.
L’anno 1905 ha portato ulteriori cambiamenti: è stato introdotto un codice numerico per ogni Provincia e le targhe hanno perso le lettere, rimanendo solo con il codice numerico in rosso. Successivamente, con riforme successive, le lettere sono riapparse, dando forma all’aspetto delle targhe attuali. Queste trasformazioni hanno coinvolto non solo la numerazione, ma anche la forma e i colori delle targhe nel corso degli anni.
L’attuale forma delle targhe auto italiane è relativamente giovane, definita tra il marzo 1994 e il settembre 1999, con un’attenzione particolare alla leggibilità e alla praticità.
Il sistema di numerazione delle targhe auto
La numerazione delle targhe auto può sembrare complessa, ma è in realtà intuitiva e semplice da comprendere.
A causa dei limiti di spazio, possono essere utilizzati al massimo 7 caratteri. Il sistema parte con le 22 lettere dell’alfabeto italiano, escludendo le vocali I, U e O e la consonante Q per evitare confusioni con cifre di forme simili. La numerazione inizia con “AA 000 AA” e progredisce seguendo il modello “AA 000 AB”, “AA 000 AC” e così via, consentendo un’ampia varietà di combinazioni. Grazie a questo criterio, è possibile assegnare targhe a oltre 134 milioni di automobili.
Le targhe sui monopattini elettrici
Oggi le targhe non sono presenti solo sulle automobili, ma su quasi tutti i veicoli a motore presenti sulla strada. Motorini, Scooter, Pullman, Camion, tutti sono dotati di una targa, ma all’appello manca il protagonista del momento: il monopattino elettrico.
Oltre all’obbligatorietà del casco per tutti i conducenti maggiorenni e minorenni, si è parlato tanto dell’inserimento della targa su questi mezzi che, ormai, popolano ogni città. Finalmente si è arrivato ad una regolamentazione: il nuovo codice della strada impone per tutti i monopattini elettrici l’apposizione di una targa non removibile, e con questa novità inizieranno ad arrivare anche le prime sanzioni.
Conclusione
Mentre celebriamo il 130º anniversario delle targhe auto nel 2023, possiamo riflettere sull’incredibile viaggio che questi modesti di metallo hanno percorso nel corso dei decenni. Dalle prime iniziativa regolamentari a Parigi, le targhe auto sono diventate un pilastro della regolamentazione stradale e un segno distintivo dell’industria automobilistica. La loro evoluzione racconta la storia della motorizzazione e dell’adattamento alle esigenze mutevoli delle strade e dei veicoli e ci indica come il mondo delle auto, e della patente, non si fermi mai.
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