OMICIDIO STRADALE: I PUNTI CHIAVE DELLA NUOVA LEGGE

Il disegno di legge approvato lo scorso 2 marzo 2016 introduce due nuovi reati: l’omicidio stradale e le lesioni personali stradali. Scopriamo insieme tutti i dettagli del provvedimento più acclamato e al contempo discusso degli ultimi tempi.

OMICIDIO STRADALE: I PUNTI CHIAVE DELLA NUOVA LEGGE

Il Senato ha approvato definitivamente la tanto attesa normativa specificamente dedicata al reato di omicidio stradale e agli eventi lesivi derivanti dalla circolazione su strada. Pene previste da due a 12 anni di reclusione, arrivando a 18 per i casi più gravi, arresto in flagranza di reato obbligatorio e pesanti punizioni anche per chi causa incidenti con soli feriti.

 

L’omicidio stradale è legge

Il reato di omicidio stradale si attua quando si provoca un incidente che causa la morte di una o più persone guidando in stato di ebbrezza, sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti, o a causa di specifiche infrazioni del Codice stradale. La nuova legge inserisce nel Codice Penale il delitto di omicidio stradale (articolo 589-bis) attraverso il quale si punisce il conducente di veicoli a motore la cui condotta irresponsabile costituisca causa dell’evento mortale.

 

Omicidio stradale: le modifiche al Codice penale

Secondo il disegno di legge approvato dal Senato l’omicidio stradale è un reato a sé. In particolare, nell’ipotesi di base, quando la morte sia stata causata violando il Codice della Strada, si conferma la pena già prevista da tempo (da 2 a 7 anni di reclusione). La sanzione penale sale invece sensibilmente nel caso in cui chi uccide una persona è alla guida in stato di ebbrezza grave, ovvero con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, o in stato di alterazione psico-fisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope; rischiando per questo da 8 a 12 anni di carcere. In caso di conducenti professionali, per l’applicazione della stessa pena è sufficiente essere in stato di ebbrezza alcolica media (tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro). Sarà invece punito con la reclusione da 5 a 10 anni il guidatore con un tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, autore di comportamenti stradali connotati da imprudenza.

 

In caso di lesioni personali stradali

La novità principale contenuta nella legge approvata lo scorso 2 marzo 2016 è l’introduzione dei due nuovi reati: l’omicidio stradale e le lesioni personali stradali. Per chi si mette alla guida in stato di ebbrezza o dopo aver assunto stupefacenti aumentano le pene nel caso di lesioni personali stradali:

  • se il conducente ha provocato lesioni gravi (superiori a 40 giorni, con rischio di vita o con indebolimento permanente di un senso/organo) si va da 3 a 5 anni di reclusione, per quelle gravissime (malattie insanabili quali perdita di un senso/arto o organo) da 4 a 7.
  • se invece il colpevole ha un tasso alcolemico fino a 0,8 g/l o se l’incidente è causato da manovre pericolose la reclusione sarà da un anno e 6 mesi a 3 anni per lesioni gravi e da 2 a 4 anni per le gravissime;
  • se l’investitore si presenta lucido e sobrio, ma la sua velocità di guida è il doppio del consentito, la pena va da 4 a 8 anni.

È invece punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni chi, guidando non sobrio o non lucido, procura lesioni permanenti. Negli altri casi le lesioni gravi sono punite da 3 mesi a 1 anno e le gravissime da 1 a 3 anni.

 

Omicidio stradale: conducenti mezzi pesanti

Secondo la normativa varata l’ipotesi più grave di omicidio e di lesioni personali stradali si applica ai camionisti e agli autisti di autobus anche alla presenza di un tasso alcolemico sopra gli 0,8 g/l.

 

La prudenza non è mai troppa

È invece punito con la reclusione da 5 a 10 anni l’omicidio stradale colposo commesso da conducenti di un veicolo a motore in stato di ebbrezza alcolica media (tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 grammi per litro), autori di particolari comportamenti connotati da imprudenza, tra i quali:

  • superamento dei limiti di velocità di almeno 50 km/h sulle strade extraurbane;
  • passaggio a un incrocio con semaforo rosso;
  • superamento del limite del doppio nelle strade urbane;
  • sorpasso in punti pericolosi;
  • inversione di marcia in prossimità o in corrispondenza d’intersezioni, curve o dossi;
  • guida contromano.

 

Omicidio stradale: revoca della patente

In caso di condanna o patteggiamento per omicidio o lesioni stradali, anche con la condizionale, viene automaticamente revocata la patente. Il nuovo tesserino rosa e dunque il diritto di guidare saranno raggiungibili solo dopo: 10 anni, nel caso di omicidio stradale “semplice” e 15 anni per tutti gli altri casi; termine elevato fino a 20 nel caso in cui il colpevole abbia precedenti per droga ed alcol. Negli episodi più gravi, in cui il conducente fugge dopo l’omicidio stradale, dovranno trascorrere almeno 30 anni dalla revoca della patente.
La patente è inoltre revocata per 5 anni per le lesioni stradali, termine elevato fino a 10 in caso di precedenti per droga ed alcol e a 12 anni in caso di fuga.

 

Omicidio stradale plurimo: le pene

Nel caso in cui il conducente provochi la morte e le lesioni di una o più persone è previsto un sostanziale aumento della pena, ovvero: il colpevole di omicidio rischia fino a 18 anni di carcere. La pena è ridotta fino alla metà quando l’omicidio stradale, pur essendoci le sopraindicate condotte imprudenti, non sia esclusiva conseguenza dell’azione o dell’omissione del colpevole, ovvero quando l’incidente è in concorso di colpa con la vittima.
La pena è invece aumentata se l’autore del reato non ha ancora conseguito la patente o ha la stessa sospesa/revocata, o nel caso in cui guida senza assicurazione.

 

Se scappi ti arresto.

È stabilita una specifica circostanza aggravante nel caso in cui il conducente, responsabile di un omicidio stradale colposo, si sia dato alla fuga. In tale ipotesi, scatta l’aumento di pena da un terzo a due terzi, e la condanna non potrà comunque essere inferiore a 5 anni per l’omicidio stradale e a 3 anni per le lesioni stradali. Si aggiungono altri inasprimenti nel caso in cui vi è la morte o le lesioni di più persone, oppure se si è alla guida senza patente o senza assicurazione.

 

Omicidio stradale: raddoppio della prescrizione

Per il nuovo reato di omicidio stradale sono previsti il raddoppio dei termini di prescrizione e l’arresto obbligatorio in flagranza di reato, nel caso in cui l’abuso di alcol (sopra 1,5gr/litro) sia accompagnato dall’uso di sostanze stupefacenti. Negli altri casi l’arresto è facoltativo.
Previsto inoltre il divieto per i giudici di bilanciare attenuanti e aggravanti al fine di mitigare la sanzione all’imputato, ovvero, di risparmiargli la reclusione.

 

Omicidio stradale: i numeri.

Le stime ISTAT-ACI relative al semestre gennaio-giugno 2015, attestano che: nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale, la riduzione del numero degli incidenti (-2,9%) e dei feriti (-3,8%) sulle strade italiane, non è ancora accompagnata dalla decrescita del tasso di mortalità; che invece continua ad aumentare seppure in modo contenuto (+1%). Evidenziamo che il “Programma Europeo di azione per la sicurezza stradale 2011-2020” prevede entro il 2020, il dimezzamento del numero dei morti sulle strade, e una diminuzione dei feriti gravi fissata a livello internazionale, che i Paesi Ue, e anche l’Italia, si sono impegnati a concretizzare. Purtroppo, solo nei primi due mesi del 2016, l’Asaps registra 160 episodi di pirateria stradale con 18 morti a seguito. Si stima inoltre che nel 20% dei casi l’investitore aveva assunto alcol e droga.

 

Prevenire è meglio che morire

Da decenni diverse associazioni chiedono l’introduzione di un reato specifico per garantire quella certezza interpretativa e sanzionatoria imposta dal crescente numero degli incidenti stradali e da quelli provocati da condotta irresponsabile o delinquenziale al volante. Tuttavia le voci critiche sono molteplici e denunciano: la non chiara differenziazione tra “dolo eventuale” e “colpa cosciente” e la sostanziale equiparazione del reato a un omicidio volontario; la pesantezza delle sanzioni previste per il reato di lesioni stradali, anche in caso di esami tossicologici negativi.
Risulta abbastanza chiaro che questa nuova legge, seppur severa e in alcuni casi troppo rigida, mira a porre freno a tutti i comportamenti pericolosi al volante, spingendo gli automobilisti a preoccuparsi della loro condotta; ponendo in essere comportamenti più conformi ad una guida sicura e responsabile. Perché se la libertà è un bene prezioso e un diritto insopprimibile, lo è ancor di più la vita umana. Guidare con responsabilità ci permette di vivere a pieno questa libertà, rispettando anche quella degli altri.

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